poiesix

  1. ......................................eroi.....là ove abitano coloro

che
son morti d'amore regna la dea....che li accoglie
danzando.....non
è un paradiso, né un inferno, né un limbo, né un purgatorio...gli
eroi
morti abitano il l!
uogo della gioia in fiore.....non è un luogo sacro perch!
è sacro
giacchè gli dei li hanno sacrificati, è una topia
d'attesa
della divinità: sono stati abbandonati lì per sempre......non
desiderano ritornare nel mondo , né aspirano ad un altro mondo.
La
vivenza degli eroi morti per amore continua tra il colore e i
profumi della dea che li circonda con l'unica consolazione
possibile:
essere stati amati dagli dei tanto dall'essere uccisi....ma
perchè
gli eroi morti d'amore non sono stati destinati in un aldilà
comune?
Perchè la dea li cura come se fossero vivi? Fiori tra fiori?
Ah
lì l'assenza invade la mente e la riempie di presenze
simili
all'assenza o al nulla. A niente giova pensare quale sarà
la
destinanza...in una esistenza ove al nulla succede il
nulla....senza
posa, né timore che al senso del niente prevalga una ipotetica
salvezza. A cosa pensare quando nulla è possibile per sedurre
l'essere .....meglio c!
hiudere la mente per precludere qualsiasi desideranza per
placare i
dolori del senso del nulla. Ancora un attimo e tutto
scomparirà
...e i ricordi saranno abitati dalle presenze fantasma parlanti
la
lingua dei morti. Si spera d'accedere subito alle prossime
stagioni...senza attendere eventi che preannuncino già incontri
nefasti. Alle volte è possibile ascoltare la voce severa e
lontana....ma il senso dei desideri è sempre rivolto verso altre
stelle e altri eroi.....con la mente ancora densa di pensieri
inutili
si decide di lasciare a chi sappia meglio abitare il mondo, la
gloria, la destinanza. Mai più si sognerà l'essenza degli
sguardi,
mai più s'ascolterà la voce che chiama perchè da sé non si
sente
troppo desiderata, mai più il vuoto denso d'essenze sarà
abitato dalla
luce generata dal nulla....ah dea...ah dee...perchè ci avete
abbandonati? ...........................!
..............................................................!
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..................................................ice-berg..............
....
........................................................................
....
.......................................................ah
l'incanto che
ci prende quando la brillanza si svela al nostro sguardo e
s'erge
più bella delle meraviglie del
mondo...................................................................
....
........................ignari lasciamo partire un soffio di
desideranza
che increspa ed aleggia...d'improvviso l'immensità
vacilla,
barcolla, danza all'interno del magico equilibrio...ed ancora
di più
ci incanta....quasi ci fosse una corrispondenza con il nostro
soffio
della vivenza: quasi volesse danzare tra le onde da amare. Ah
mai illusione balenò all'orizzonte più terribile che bella:
d'incanto così all'improvviso tramutò gli eventi:
d'impeto ammainò
e riversò la sua essenza nelle acque agitate !
e tempestose: un immenso fragore s'udì in tutti i luoghi
del globo
e lei inabissò tracimando con moti ondosi altisonanti mai visti,

uditi................quel che fu la più stabile che si conoscesse
spro-fondò negli abissi con la sua orgogliosa vivenza glaciale.
Ah
la catastrofe: un soffio può far capovolgere le immensità più
eccelse...tanto da generare l'attante che farà naufragare
l'esserci:
è il soffio dell'essere che genera la catastrofe per
mutarsi in
essere abissale. Ah il soffio di desideranza dell'essere si
dà quale
catastrofe esistenziale, prossimità del naufragare, quale destinanza
dell'essere per la morte. Alla presenza dell'essenza
dell'incanto..al balenare del miraggio bianco e immenso
l'essere
s'eventua quale estasi, quale respiro che sente la
vicinanza
della meraviglia...ma quel soffio di vento farà vacillare
l'immensa
esistenza glaciale. L'equi!
librio fondante la stabilità dell'esistenza dell'essere!
si sv
elerà oscillante e risonante. Una risonanza infinitesima genera
l'abisso ove l'essere naufragherà: dall'incanto
alla morte: dal
miraggio al naufragio. Ah l'abisso che si disvela nella
sua
ellittica curvatura: si vive solo la superfice del mondo trafitti dal
raggio del nulla ed è subito morte...l'essere è solo sulla
varietà
sferica trafitto dal raggio abissale...ed è subito
aldilà..................................................................
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